sabato 28 gennaio 2012

un po' di pillole rilasssanti ED ENERGIZZANTI

FATE PARTIRE IL VIDEO, FINCHE' VI RILASSATE CON LA MUSICA  LEGGETE 

LE PAROLE CHE IO VI DONO

...RIFLETTETE...





CONCEDETEVI UN PO DI MINUTI PER LEGGERE E RIFLETTERE






La malattia è la porta di ingresso, l'avvertimento di un organismo da
 cui si sta esigendo - in un certo senso - più e oltre quello che la sua
 organizzazione e possibilità gli consentono"

(I Dialoghi del Corpo - A. Schnake)






 Non possiamo considerare la malattia come una nemica.

Ci sta facendo soffrire... Dobbiamo ascoltarla.

Non possiamo litigare con lei senza sapere cosa è venuta a fare
.
Si è installata in una parte NOSTRA
.
Se c'è qualcosa che ci appartiene e ci collega

con tutto ciò che ci trascende
,
ebbene questo è IL NOSTRO CORPO; non consegniamolo come un pacchetto

 in mani estranee!"


(I DIALOGHI DEL CORPO - Adriana Schnake)











"...la MALATTIA rende sinceri. Avere il coraggio e allo stesso tempo l'umiltà di guardarla in faccia, di conoscerla, di dialogare con la parte di noi che si è dichiarata in ribellione, è un'occasione unica di crescita e sviluppo personale"
(Tratto da "I dialoghi del Corpo" - Ed. Borla)
 (I DIALOGHI DEL CORPO - Adriana Schnake)





PENSO CHE PER ME SIA STATO COSììììììììì


A DOPO



LEGGETE ORA QUESTO ARTICOLO APPARSO SUL giornale





Il medico che batte i tumori curando anche l'anima

Maurizio Grandi è un luminare che il mondo ci 


invidia. Lavora a Torino, tratta i pazienti da amici e


 ha ottenuto risultati straordinari



di Marcello Foa - 07 gennaio 2011, 09:48

Immaginate un oncologo che riceve i pazienti parlando della bellezza della vita e che quando li dimette li ringrazia per avergli permesso di condividere la loro gioia e il loro dolore. Un oncologo che considera una benedizione le scoperte scientifiche, ma che quando cura non si limita alla chemioterapia e alla radioterapia.

Va oltre. 

Sa che l’anima di ognuno di noi non è scollegata dalle cellule e dunque un tessuto cancerogeno difficilmente potrà guarire se lo spirito resta malato.

Quel medico si chiama Maurizio Grandi ed è un luminare. Specialista in oncologia clinica e in altre cinque discipline mediche, docente universitario in Italia e all'estero, medaglia d'Oro dell'oncologia a Roma, Gran Croce Cristoforo Colombo del Congresso degli Stati Uniti d'America e ha guidato il Laboratorio della ricerca della vita.
Eppure in Italia é praticamente sconosciuto. Quando glielo fai notare, risponde: «Meno male» e capisci subito che la sua non è falsa modestia, ma un approccio coerente con la sua personalità. Non cerca la popolarità, nè le polemiche. Eppure i suoi risultati sono davvero straordinari; quasi miracolosi.
Tanto più che, contrariamente a medici famosi e controversi (a cominciare da Di Bella) non pretende di aver inventato cure miracolose. Al contrario. Il suo segreto è metodologico. Non si limita alla chemio e alla radioterapia, ma scava nel passato attingendo alla medicina tradizionale e ad altre discipline, che in apparenza nulla condividono con l'oncologia.
Oggi ha 58 anni e rappresenta una famiglia che esercita la professione da 8 secoli, per l’esattezza dal 1200. Maurizio Grandi opera nel proprio poliambulatorio, un edificio alla periferia di Torino, soprannominato «La Torre», che però del non sembra una struttura clinica, bensì un condominio.

Il suo gabinetto appare come un appartamento, arredati con buon gusto. Quando il paziente entra ha la sensazione di visitare un amico.
E come un amico viene ricevuto. Maurizio Grandi non ha mai fretta. E visita a modo suo, per un'ora, se necessario anche due. Osserva la postura del paziente, lo fa parlare di sé, della sua famiglia, delle sue preoccupazioni per intuire il suo stato d’animo. E, soprattutto, conquistarne la fiducia. Ritiene indispensabile stabilire un'«alleanza terapeutica» per «mettere insieme il malato con il suo cuore, con la famiglia, con se stesso, con le istituzioni, compreso il medico, perché solo a quel punto può cominciare la lotta contro il male».
La cartella clinica è fondamentale, «ma non esaustiva», aggiunge. E le terapie più moderne non sempre vincenti. «Capita spesso che si formino fenomeni di chemioresistenza, di ormonoresistenza. E allora che cosa fai?». Alcuni medici scelgono l'accanimento terapeutico, altri s’arrendono, passando alle cure paliative. «A me piace ipotizzare altre strade - spiega - non per sostituire l'esercito terapeutico, ma per rafforzare le sue chance di riuscita, per superare la cinta muraria dei chemioresistenti. Quando tutto sembra perduto bisogna trovare il cavallo di Troia, il pertugio insperato, il modo per far suicidare le cellule nemiche o per convincerle a far la pace».
Come? Ad esempio con la fitoterapia, ovvero l'utilizzo di piante e dei loro derivati. «L'ho scoperta quando ero ricercatore a Parigi (e già considerato uno dei cinque migliori giovani oncologi di Francia, n.d.a) e non l'ho mai abbandonata». E poi con l’immunologia, la fisiochinesiterapia (una forma di terapia fisica e manuale), l'etnomedicina, la medicina ambientale. Il suo arsenale include anche le regenoterapia, basata sullo scambio ionico dei bio-elementi, attraverso l'emissione di radiofrequenze «dedicate».
Non si stanca di precisare che queste non rappresentano un'alternativa alle cure moderne, ma un complemento per rafforzarne le chance di riuscita. E quando è sicuro che hai capito bene va oltre. Spiega che il grande medico é colui che asseconda il proprio intuito, «come facevano i luminari del Settecento e dell'Ottocento che pur privi di strumenti sofisticati erano dei grandissimi diagnosti, perché ascoltando la voce interiore giungi a diagnosi che poi l'analisi confermerà». L’intuito anticipa e instrada, esalta le capacità del medico, il cui talento non è mai solo razionale, ma impalpabile, istintivo, subliminale. E flessibile, con se stesso e con gli altri. L’opposto della medicina in serie e di massa.
É convinto che il tumore rappresenti «una perdita di integrità, il venir meno dell'unità interna e del riconoscimento del sé e del legame del sé con gli altri» e che per combatterlo occorra ristabilire la propria armonia interna. La Fede aiuta moltissimo, Grandi insegna ad ascoltare il proprio corpo e il proprio spirito, ad esempio «riattivando i cinque sensi, di cui spessiamo perdiamo la consapevolezza». Dimostra come musica, carezze, profumi, immagini diano sollievo, gioia, forza interiore.
Diversi pazienti considerati spacciati, affidandosi a lui sono guariti, altri sono riusciti a bloccare la malattia per anni. E oggi, naturalmente, lo adorano. Non tutti, ovviamente, ce la fanno. Maurizio Grandi non è un guru, nè uno sciamano, bensì solo un medico dalla mente molto aperta. E anche quando il viaggio dei pazienti è alla fine, lui continua a sostenerli, sollecitandoli a mostrare la parte migliore di sé proprio nell’ora più difficile. Insegna ad accettare la fine con un sorriso pieno, solare. Il sorriso di chi ha capito tutto.


E VOI MALATI DI CANCRO AVETE CAPITO? io sì, sto vivendo con una buona qualità di vita perchè ho ristabilito una mia armonia interna dichiarando guerra a THE BESTion.

E voi siete le mie armate, armate di PENSIERI PAROLE OPERE .


CIAO

WWW LENA VIVA

6 commenti:

  1. Proprio cosi'!Sei grande!
    Anna Quinto.

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  2. Cara Marilena, ti ringrazio perché mi stai insegnando tantissime cose. Grazie, grazie, grazie katia

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  3. Cara Marilena, ti ringrazio perché mi stai insegnando tantissime cose. Grazie, grazie, grazie katia

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  4. Katia mi fa tanto piacere che tu mi legga. Bacio ai bimbi e a luca

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  5. Marilena, sono proprio fortunata: ho due bellissime persone che in questo periodo mi stanno insegnando molto...
    Tu e M., giorno dopo giorno, mi date modo di assaporare quanto gratuitamente ricevo.
    GRAZIE!!! anzi grazissime!!!
    Un abbraccio
    Tizzi

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  6. Lena buona giornata,,, anzi tutto devo chiederte escusa per non aver capito,, ,,il tuo stato d,animo ,,ero troppo preocupata de miei pemsieri ,,e cosi uno dimentica altre persone e fatti impotante,,,buono la parola dimenticre no è essatta ,,,,, percepisce forse è più giusta ,,, ti sono è saro sempre al tuo fianco stellina,, si in questo periodo ti senti piu fragile a livello psiquico,, forse xche ti senti più rilassatae hai bisogno di versare tutto quello che ti sei tenuta dentro ,, perche stavi lottando con raabia e dolore contra il bestion.. io ti admiro chica sei una grande ,,sò che tutto quello che hai pasato e ci lo hai fatto conoscere ,aiutara ad altre persone,,, non essere triste no è da te ... cè tanta gente cha ti vuole ,,è sopratutto tuoi cari ,,,riguardate x loro xnoi e x te te auguro che un sorriso illumini il tuo viso ,,che me mandi a queel...paese x il sermone ,,pero t,v,b.,,,,,ciao ,, querida Lena abbraccio grande

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